Qual è il progetto della mia Anima?
Oggi ho ricevuto una newsletter di una numerologa che conosco, che raccontava che una delle domande che le viene fatta più spesso durante le sue consulenze è: “qual è la missione della mia Anima?”
Questo mi ha fatto riflettere su alcune cose, che condivido con voi:
1.
Siamo sempre tutti alla ricerca di scorciatoie e risposte facili. Tutti vorremmo andare da un’astrologa, una tarologa, una numerologa o chi per lei e uscire un’ora dopo con in mano la missione della nostra Anima, come se fosse un libretto di istruzioni.
2.
Credo invece, ma potrei sbagliarmi, che la missione della nostra Anima sia proprio racchiusa in quella ricerca. Capire cosa ci nutre, cosa accende il nostro fuoco interiore e ci permette di brillare la nostra luce. Imparare piano piano a scoprire i nostri talenti.
Fare dei tentativi e sbagliare, fare due passi avanti e uno indietro, cambiare direzione ogni volta che la vita ce lo chiede. Ricordarci piano piano chi siamo veramente, spogliarci, uno strato alla volta di tutte le maschere che abbiamo indossato e altrettanto lentamente, comprendere a livello profondo cosa siamo venuti a fare.
3.
È un percorso molto difficile, pieno di ostacoli, paure e resistenze, morti e rinascite, che richiede tempo, costanza e dedizione. Le guide e i maestri hanno un ruolo fondamentale in questo cammino e possono aiutarci e sostenerci profondamente in questa nostra ricerca, ma non credo che nessuno esterno a noi possa offrirci le risposte che stiamo cercando.
Dobbiamo sfatare il mito, a cui ho creduto per tanto tempo, che quando siamo nei talenti non c’è fatica. La fatica c’è eccome e anzi è molta di più di quando facciamo una cosa qualsiasi. Perché ogni volta che vogliamo portare un talento nel mondo e quindi farci vedere per quelle che siamo, automaticamente si crea una resistenza.
È proprio quel processo che dobbiamo vivere per attraversare le difficoltà, le paure e i boicottaggi che nasconde gli insegnamenti che dobbiamo imparare.
Come sempre alla fine, quello che conta non è tanto la risposta di per sé, ma il processo che viviamo per arrivarci. Forse dovremmo semplicemente preoccuparci meno di trovare la risposta definitiva al progetto della nostra Anima e passare più tempo facendo quello che ci fa sentire espansi e nutriti.
4.
Facendo ordine e pulizia dentro di noi e imparando a metterci in ascolto possiamo riuscire a metterci in contatto con Anima. Quando Anima sente la nostra dedizione e la nostra motivazione inizia a comunicare con noi e a mandarci delle intuizioni e delle visioni.
Il nostro compito è trovare le risorse e le modalità per portare quelle immagini nel mondo (cosa per niente facile).
Quando noi attiviamo questo processo di fede Anima ci indirizza, ci manda segnali, opportunità e sincronicità. A volte ci chiede di spostarci, di fare una deviazione oppure un passo indietro e noi dobbiamo imparare a muoverci delicatamente prendendoci la responsabilità di quello che facciamo e portiamo nel mondo.
5.
Seguire Anima vuol dire rimettere in discussione la propria vita e fare scelte spesso folli o assurde (le scelte di buon senso non sono quasi mai scelte evolutive).
Solo facendo quelle scelte coraggiose e prendendoci la responsabilità di seguirle, nonostante tutto e tutti, forse un giorno potremmo dire di conoscere il nostro progetto. Nel frattempo cerchiamo di goderci il viaggio.